Quando l’imprenditore o il professionista si trova a fare degli investimenti in comunicazione è fondamentale che si tenga conto dei livelli di consapevolezza dei clienti per evitare di commettere degli errori di comunicazione e magari ritrovarsi a fare degli investimenti che poi non riportano i risultati sperati e rischiano di far bruciare cassa.
Ma di cosa stiamo parlando?
Nel 1952 Eugene Shwartz decodifica i 5 livelli di consapevolezza del cliente. Mette a punto per la prima volta l’efficace teoria in base alla quale afferma che i clienti hanno un diverso grado di consapevolezza del loro problema, ed in virtù di questo, diverso deve essere il messaggio che facciamo arrivare loro.
Durante il cammino che condurrà all’acquisto, il grado di consapevolezza delle persone, rispetto al loro problema, muta nel tempo e non tenerne conto può essere fallimentare, indipendentemente dalla qualità della comunicazione che si sviluppa.
Questa può essere eccellente, e realizzata nel migliore dei modi, dai migliori professionisti in comunicazione, ma se impatta con un cliente che non è “maturo”, non avrà nessuna efficacia. Il linguaggio e i contenuti devono pertanto essere calibrati in funzione del livello di consapevolezza raggiunto dal cliente.
Il grande rischio che si corre è di arrivare a spendere molto per ottenere pochi risultati, non c’è possibilità che si riesca a comunicare efficacemente con chi è refrattario al nostro messaggio.
(Se vuoi approfondire segui la puntata numero 20 del podcast minding for dummies)
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