La sua importanza risiede nella sua potenza: l’audio brand è così tanto potente che da un certo momento in poi, quando ha conquistato la mente delle persone, non è più necessario “abbinarci” nessuna immagine, è sufficiente sentirlo per far apparire immediatamente nella mente l’immagine di quel brand.
Ad esempio Coca-Cola ha il suo audio brand, Mc Donald, Intel hanno il loro audio brand.
Ci sono dei suoni che, appena partono, immediatamente proiettano chi li ascolta verso il Natale, come ad esempio la musichetta della Coca-Cola o il tintinnio delle campanelle delle renne, o “a Natale puoi” di Bauli. Si apre un mondo nella persona, fatto di emozioni, ricordi, profumi e sensazioni piacevoli legati a quel periodo dell’anno. È un gioco costruito, quello dell’audio brand. Smuove emozioni a livello inconscio che rimandano a sensazioni ed emozioni che una persona ha e fanno in modo di legare quelle emozioni al brand che, con quella musica, le rappresenta.
È un po’ la stessa cosa che accade quando ad una singola canzone associamo un momento specifico della nostra vita. Basta riascoltarla ed istantaneamente riappaiono in mente vivide immagini ed emozioni che abbiamo associato a quella canzone.
Pensiamo ad esempio a “C’era una volta in America”, c’è stato un lavoro clamoroso strutturato da Sergio Leone e Morricone e ad ogni immagine è associato un suono ben preciso.
È riconoscibilissimo, basta sentire una nota ed immediatamente appare quel film nella mente.
La stessa cosa accade con gli odori.
Sono leve inconsce potentissime che vengono attivate. Una volta costruite sinapsi simili all’interno della mente, è impossibile sradicarle.
(Se vuoi approfondire segui la puntata numero 15 del podcast minding for dummies)
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