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La pubblicità e le pubbliche relazioni


La pubblicità serve per la “manutenzione”, le pubbliche relazioni servono per “edificare” un nome nella mente del cliente.

Quando si sta “costruendo” o “ristrutturando” un nome nella mente del cliente, che sia di un professionista o di un’ azienda, il processo è simile a quello che si segue quando si realizza un nuovo edificio. Prima si progetta, poi si gettano le fondamenta, poi si tira su l’edificio e solo ad opera ultimata, si eseguiranno interventi periodici di manutenzione per mantenere in “ottima salute” l’edificio così accuratamente costruito.


Nel minding avviene lo stesso: si studia la strategia che si intende seguire per la costruzione o ristrutturazione “dell’edificio” (l’autorità del professionista o dell’imprenditore). Si gettano le fondamenta con la costruzione di un brand, composto dal nome, visual, payoff e audio brand (continua a seguirmi e ti racconterò nel dettaglio ognuno di questi aspetti). Lo ripeto, costruzione di un brand nella mente delle persone, andando a conquistare uno spazio libero in essa. Successivamente si tira su l’edificio, attraverso le pubbliche relazioni strategicamente guidate. Chi realizza il progetto non è mai chi materialmente assembla tutti i singoli pezzi, ci sono gli “addetti ai lavori”. Nel caso della costruzione dell’autorità del professionista o dell’imprenditore, gli addetti ai lavori sono tutti coloro che raggiungo strategicamente e che veicolano il messaggio, l’immagine che voglio far passare di me, attraverso le pubbliche relazioni. Grazie a questo, costruiscono “materialmente” grazie alle loro parole, una mia posizione di leadership nella mente delle persone.


Una volta che ho costruito l’edificio (l’autorità del professionista o dell’imprenditore) come abbiamo detto, non serve fare altro che mantenerlo in buona salute, attraverso la pubblicità, che non deve fare altro che rinforzare costantemente quello che è stato veicolato attraverso le pubbliche relazioni. Non devo ogni volta costruire l’edificio da zero, non avrebbe logica, devo semplicemente ricordare alle persone il motivo per cui sono famoso.

Ti porto l’esempio classico della Coca-Cola. È la più famosa bevanda gasata a base di cola, ti basta vedere l’iconica bottiglietta e sai perfettamente che si sta parlando di lei. Non hai bisogno di vedere altro. È già presente nella tua mente.

Potresti dire la stessa cosa di una marca che si sta affacciando ora sul mercato? Avresti bisogno di molti più elementi anche solo per capire di che cosa si sta parlando. Figuriamoci ricordarla.


Se non ho alcun motivo per cui sono riconosciuto o famoso, se non ho una mia autorità in un settore, diventa complesso farsi ricordare.


In questo caso si finisce spesso per fare “pubblicità massiva” per raggiungere lo scopo. Si rischia velocemente di bruciare cassa con attività pubblicitarie da “pronto intervento” che non costruiscono, anzi erodono, quanto già realizzato.



(Se vuoi approfondire segui la puntata numero 14 del podcast minding for dummies)

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