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Con chi mi piace lavorare

Partiamo subito con lo sgombrare il campo dagli equivoci, credo sia importante definire i paletti di recinzione del mio campo di azione. Non per classismo o razzismo ma semplicemente perché l’esperienza mi ha permesso di comprendere esattamente quali sono le figure professionali e imprenditoriali con le quali riesco ad ottenere i migliori risultati.

Parliamo di professionisti e imprenditori di realtà non troppo sviluppate, aziende dove la voce del padrone ha ancora un peso specifico rilevante.

Questo perché il lavoro che andremo a fare è sul cuore dell’attività stessa e dar voce a troppe teste, magari non eccessivamente coinvolte emotivamente, allunga terribilmente i tempi di realizzazione.

Ti dirò di più, molto spesso troppi galli a parlare creano il giusto livello di caos che ingenera l’effetto paralizzante “torre di Babele” per cui tutti si sentono in diritto di dare un’opinione senza ascoltare gli altri.

Lavoro invece molto bene con professionisti ed imprenditori che sanno ancora cosa vuol dire tenere in mano le redini dell’azienda, persone che hanno queste caratteristiche:

Amano guadagnare bene ma non sono ossessionati dal denaro.

Lavorano per passione e sanno che il primo incasso è la personale soddisfazione.

Non vivono di solo lavoro e cercano modi per trovare più tempo per loro.

Ritengono l’affermazione professionale uno dei gradini per completare il proprio ruolo in una vita a 360 gradi.

Hanno una forte consapevolezza dell’importanza delle informazioni.

Conoscono l’importanza del termine compromesso quando può essere funzionale al raggiungimento dei propri obiettivi e di quelli dei clienti.

Seguono le procedure e ne riconoscono il valore formale e materiale.

Hanno forte il senso del rispetto e della gratitudine nei confronti del dominus e degli insegnamenti ricevuti.

Sono cauti nell’approccio con le novità tecnologiche e le utilizzano se funzionali al loro processo di crescita e di miglioramento del servizio offerto.

Non amano correre rischi inutili e non ponderati e vagliati.

Amano essere “alla moda” e curare la propria immagine personale e professionale senza rinunciare agli elementi essenziali della professione.

Hanno l’innata propensione alle soluzioni, sanno decidere velocemente e hanno il coraggio di portare avanti le proprie scelte nel tempo con fiducia nei propri mezzi e nelle proprie capacità.

Agiscono sempre nella ricerca del vantaggio per il cliente ed eventualmente per loro stessi.

Amano agire e circondarsi di classe stile ed eleganza.

Conoscono il valore delle parole, il peso specifico che ogni singola affermazione produce nella vita di chi li circonda, sanno bene il significato e l’effetto di termini come: Competenza, rinvio, risultati, giudizio, scadenza, adempimento, dominus, codice, articolo, ricorso, contribuire, proroga, soci, società, reddito, collega, pagamento, incasso, notifica, giudice, opposizione, fissare, interessi, sanzione e associano ad ognuno di essi valori di etica professionale, correttezza deontologica, serietà relazionale.

Rispetto al mondo della comunicazione non hanno schemi fissi di lavoro o riferimenti normativi standard, hanno paura di precludersi opportunità di mercato ma al tempo stesso non vogliono farsi prendere per il naso con soluzioni non “di livello”.

Il “sistema ideale” è quello testato già da qualcun altro nel loro settore per questo preferiscono la supervisione di un esperto (magari un familiare) cui far riferimento.

Riconoscono nella competenza la giusta aura di autorità di settore e ricercano la professionalità secondo i parametri della loro attività professionale, un rapporto tra pari.

Amerebbero soluzioni rapide, precise ed eleganti ma comprendono che un processo troppo veloce va a discapito della riuscita vera del lavoro.

Hanno un rapporto conflittuale con la tecnologia ed il web, ne riconoscono la forza ma hanno anche la consapevolezza che uno strumento male utilizzato potrebbe intaccare la loro credibilità.

Uno dei concetti chiave è che il professionista non vende.

Il pagamento della parcella è il riconoscimento della propria attività professionale, delle proprie competenze e dei risultati che il cliente ha ottenuto.

La comunicazione urlata o di contrapposizione non soltanto non è ammessa dai codici deontologici ma, fondamentalmente, è percepita come una perdita di stile e classe.

I clienti sono il riconoscimento del lavoro svolto, non il risultato di una pesca selvaggia sui mezzi di comunicazione.

Il problema non è mai il costo di quello che compro ma i risultati in termini numerici e, soprattutto, di aumento della propria autorità percepita.

Purtroppo, non hanno conoscenza delle azioni di un Minder e identificano la figura con quella del coach motivatore, edonista e molto spesso surreale.

Confondono molto spesso il processo di creazione di un marchio e della sua autority con concetti marketing più legati al mondo della vendita, della pubblicità e, di conseguenza, a lavori di basso profilo o di grandi investimenti.

I pregiudizi iniziali sono sempre gli stessi:

non ho soldi

non ho tempo

già conosco quello che dici

non mi fido

il mio settore è differente

faccio già tutto il necessario e fare altro mi sarebbe impossibile

sono cose da sfigati

il professionista non ha bisogno di queste cose.

Tutti pregiudizi per un certo verso corretti, soprattutto se ci si trova davanti a portatori sani di “bacchette magiche”, “soluzioni a due o tre fasi”, “segreti mai svelati”.

Di norma questi pregiudizi emergono nella fase di primo approccio, come se si avesse a che fare con un operatore di telemarketing con la bava alla bocca e alla ricerca del cliente perduto.

Quando si rendono conto di non essere in pericolo ed iniziano a comprendere cosa davvero si nasconde dietro la creazione di marchio ed autorità di solito tutti questi bias pregiudizievoli si sciolgono come neve al sole.

Soltanto in questa fase scoprono che esiste davvero la possibilità accrescere la percezione del proprio nome, vedersi finalmente riconosciuta la professionalità e la preparazione e, perché no, di guadagnare di più.

Certo restano sempre forti le naturali paure: sprecare soldi, perdere tempo, perdere la credibilità con chi gli è vicino, non sentirsi capaci di affrontare un percorso nuovo, sentirsi impreparati per un percorso troppo complesso, sentirsi stupidi, dover magari affrontare una realtà che non piace, non riuscire a vedere per tempo la fregatura che c’è sotto.

Ma per i più impavidi vince la curiosità di conoscere strategie e trucchi che pochissimi conoscono, la possibilità di fare la differenza nella loro vita personale e professionale, la capacità di influenzare positivamente gli altri, potersi distinguere per i risultati ottenuti, diventare leader e imparare con semplicità a comandare il proprio gruppo di lavoro e a guidare le decisioni degli altri.

Certo il fatto di avere una garanzia al 100% dal punto di vista economico aiuta nella scelta ma, quello che davvero fa per loro la differenza è sapere di avere sempre al proprio fianco costantemente un professionista. Vicino tanto nei momenti felici quanto in quelli complessi, quando non proprio tutto gira come dovrebbe.

Il rapporto professionale sfocia, molto spesso, in un rapporto personale.

Sostanza al servizio del risultato, che tra le quattro mura dell’ufficio si concretizza in un rapporto schietto e informale, chiaro e diretto che punta, senza fronzoli eccessivamente formali, al risultato e alla costruzione di fondamenta e strategie solide.

I risultati sono la sola cosa che vogliono, senza tanti fronzoli o giri di parole sono:

· Aumentare l’autorevolezza

· Migliorare la percezione della professionalità fuori dall’ufficio

· Aumentare la qualità della vita tanto dal punto di vista economico che relazionale

· Aiutare un numero più alto di persone

· Ottimizzare il tempo evitando inutili e dispendiose divagazioni professionali

· Migliorare il proprio stato d’animo aumentando la sicurezza decisionale

· Trasporre tutto questo anche a livello mentale e fisico.

Non una semplice soluzione software per gestire i flussi di lavoro, non corsi di aggiornamento utopici e poco efficaci nel tempo, non consigli su singole e specifiche problematiche, non consigli da fatina armata di bacchetta ne camminate ardite sulla brace ardente al calar del sole.

Fino ad oggi hanno provato software gestionali, soluzioni web, siti vetrina, pubblicità su media tradizionali, pubblicità con web agency, libri di settore, abbonamenti a riviste di settore, corsi di aggiornamento, ospitate in radio e televisione.

Oggi sono pronti a fare un passo nuovo e definitivo.

Se in qualche modo ti ritrovi in questa descrizione allora sei pronto al prossimo passo, scoprire quali sono le caratteristiche personali sulle quali lavoro, quali sono i principi etici che guidano il mio modo di lavorare e che necessariamente devono sposarsi con i tuoi.



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