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Il marchio non è roba tua

È stata una tavola rotonda sulle diverse declinazioni del tema 'brand', quella organizzata due sere fa da Peugeot

Questo l’incipit dell’articolo dell’ANSA nel quale si racconta della serata organizzata da Peugeot in occasione del lancio del nuovo logo.

Nello stesso articolo si aggiunge: “Il logo della casa si è evoluto, attingendo alla propria storia ma proiettandosi fortemente verso il futuro e assumendo un'immagine bidimensionale.

Nulla da eccepire rispetto ad una serata nella quale si fanno discorsi sul marchio e si mettono in risalto le caratteristiche e l’importanza che questo elemento strategico per le aziende abbia.



"Siamo orgogliosi di raccontare l'innovazione e l'evoluzione del brand Peugeot - ha affermato Salvatore Internullo, Direttore Generale Peugeot Italia - come perfetta espressione di un profondo cambiamento in atto nel mondo e sul quale la Casa del Leone ha da tempo scommesso. Profondi cambiamenti che abbracciano un nuovo modo di concepire la mobilità e che Peugeot ha già da tempo fatto vedere con prodotti reali, concreti. Oggi il rinnovamento dell'immagine di marca rappresenta il completamento di una promessa concreta per un brand in forte crescita che fonda le sue radici nella storia ma che è proiettato nel futuro grazie all'elettrificazione, alla profonda digitalizzazione e ad una nuova ed elevata customer experience che è in grado di offrire".

Ma c’è qualcosa che stride fortemente con la realtà di un brand, soprattutto per marchi storici come la Peugeot.

Il marchio non è proprietà del consiglio di amministrazione o degli azionisti, un marchio è di proprietà dei clienti.



La forza del marchio non risiede né nel suo tratto grafico né tantomeno nelle lettere che compongono il nome o il suono che da esse ne deriva, tutte cose che restano ovviamente nel patrimonio di un’azienda.

La forza del marchio risiede nel concetto che ad esso si lega nella mente dei clienti.

Più rilevante è il concetto posseduto all’interno della categoria più il marchio è forte. Più il posizionamento della categoria è azzeccato e rilevante più il marchio diventa sinonimo della categoria stessa.

Post-It potrebbe cambiare colore, logo o forma ma rimarrebbe sempre un sinonimo di piccolo foglio di carta adesivo sul quale prendere appunti veloci.

La forza del marchio è anche una sua debolezza, tanto più è forte il marchio tanto meno possibilità di estendere la linea di prodotti ha quel marchio.

Torniamo per un momento a Post-It, un marchio talmente forte che non importa quale foglio io stia utilizzando, lo chiamerò comunque Post-It.

E se Post-It facesse le penne? Non le chiamerei comunque BIC?

E se facesse nastro adesivo? Non lo chiamerei comunque Scotch?

A riprova di quello che ti dico prova a mettere la parola Scotch su Google e guarda il comparatore di prezzi che appare in testa alla pagina, troverai montagne di “nastri adesivi in polipropilene”, decine di marche differenti ma un solo nome.

È dunque il concetto che si lega ad un marchio per una specifica categoria quello che guida il successo di un’idea imprenditoriale o professionale.

Lo sapranno i dirigenti di Peugeot? Ne dubito fortemente leggendo le loro dichiarazioni ma questo ci riguarda molto poco.

La domanda vera che devi porti è: “Cosa rappresenta il mio nome, brand, nella mente dei miei clienti?”.

Se hai ben chiaro il concetto di cui sei proprietario o di cui ti vuoi impossessare allora la tua linea strategica è ad un ottimo punto.

Se invece navighi nel mare magnum del generico e generalista, se per spiegare cosa fai i tuoi clienti utilizzano l’esempio di un tuo concorrente, o se lo fai tu (ancora più grave) devi correre ai ripari il più velocemente possibile.

Decidi subito quale concetto vuoi possedere nella mente dei tuoi clienti (soltanto se non è già occupato da un tuo concorrente) e dacci dentro a costruire il tuo personal brand.

Se sei in confusione cerca aiuto in un minder (professionisti specializzati nel posizionamento e nella creazione di authority), scrivimi in privato o posta qui la tua richiesta.

Minder
Francesco Agostino

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